Dolci angoli di Friuli in cucina

Mai nessun appellativo più veritiero è quello conferito dal sommo poeta Dante Alighieri, ove in diversi cantici della Divina Commedia definisce l’Italia come “Il bel Paese”.  Come potrebbe non avere un tal nome per antonomasia? Possiede un patrimonio storico, culturale e paesaggistico ineguagliabile. L’Italia è il paese con il più alto numero di siti Unesco patrimonio dell’umanità; sarebbe quasi impossibile trovare altrove un insieme di tante meraviglie, in poche centinaia di chilometri, così come è possibile scorgerle nella nostra penisola. Quando si parla del bel Paese è doveroso specificare che esiste un’altra categoria di bellezze italiane che comprende delle squisitezze culinarie. Ogni regione ha delle vere e proprie prelibatezze tipiche che vanno a contraddistinguere la propria cucina; una delle chicche del settore agro-alimentare friulano è il Prosciutto crudo di San Daniele DOP. Tale denominazione di origine protetta rivela un prosciutto crudo stagionato, prodotto dalle tante aziende aderenti ad un unico Consorzio, solo ed esclusivamente nel comune di San Daniele del Friuli. In tale area confluiscono i venti freddi provenienti dalle Alpi Carniche e la brezza salmastra dall’Adriatico. Il microclima diventa ideale per la stagionatura, permettendo di conservare perfettamente la carne esclusivamente grazie al sale marino e senza l’uso di alcun additivo. Le sue peculiarità si possono avvertire già a livello visivo dove sono apprezzabili le caratteristiche delle diverse componenti; sia della ripartizione carnea che della componente lipidica. Per quanto concerne la componente grassa, studi evidenziano come possa contenere un’alta percentuale di acidi grassi insaturi che vanno a contribuire alla formazione del colesterolo “buono”. Sensorialmente si notano la tonalità e la saturazione della colorazione, l’intensità e la brillantezza soprattutto nella parte grassa. Al momento dell’assaggio, il prosciutto di San Daniele si scioglie al palato consentendo di percepire tutta la setosità e la percezione sferica; intensità e percezione gustativa sono ottime qualità conferite dal processo di stagionatura. Le papille gustative vengono invece pervase da un’armoniosa sapidità che fornisce l’equilibrio tra le sensazioni dolci e salate. Le sensazioni retro-olfattive pongono l’attenzione sull’intensità e sulla persistenza che il prodotto offre. Note di carne stagionata, sentori di speziato, di erbe aromatiche e di frutti rossi dominano il bouquet olfattivo.

Francesca De Zotti Michielin