Non è vero che non si possa vivere senza una donna.
È vero soltanto che senza una donna non si può aver vissuto. (Karl Kraus)
Uno dei luoghi comuni vogliono che le differenze di genere uomo/donna siano una questione di numero di neuroni. Ma quanto è un luogo comune e quanto invece una delle caratteristiche delle differenze biologiche tra l’uomo e la donna? Differenze che si riscontrano nelle differenze olfattive tra i due sessi con l’universo femminile in possesso di capacità sensibilmente più efficaci rispetto all’uomo. Uno studio ha esaminato il cervello di uomini e donne morti, di età superiore ai 55 anni, ed hanno scoperto che le donne hanno mediamente il 43% di cellule in più nei bulbi olfattivi. Anche i neuroni specifici hanno riscontrato una differenza del 50% maggiore nelle donne. Ecco allora spiegata la teoria che sia la donna fondamentalmente a scegliere il proprio compagno soprattutto, ma non solo, per l’affinità sensoriale olfattiva. Con l’olfatto la donna definisce il proprio compagno per legami di coppia, a fini riproduttivi ma anche per il riconoscimento parentale. Il meccanismo è legato ai feromoni che sono la caratterizzazione olfattiva della nostra persona che definiscono l’odore di un individuo, che ciascuno di noi percepisce in modo inconscio. Le nostre secrezioni derivanti dalle ghiandole sudoripare e sebacee, con i propri ormoni sessuali ci conferiscono il nostro unico ed individuale odore. Sono i feromoni che danno la spiegazione di come, a volte, ci meravigliamo di trovare belle donne accompagnarsi a uomini non particolarmente “attraenti” ed il suo contrario. Il “profumo di donna”, derivante da estrogeni, testosterone e progesterone, ha una sua componente istintuale nell’attrazione sessuale così come il “profumo di maschio” deriva dagli androgeni nelle secrezioni feromonali e che hanno la capacità di attivare e ottimizzare l’ovulazione nella donna. Ebbene si, donne, per una volta siamo noi maschietti in un rapporto di coppia stabile e compatibile, ad essere i sincronizzatori del vostro ciclo mestruale e dell’ovulazione. Così come anche la propensione alla fedeltà non è solo un fattore culturale ma un insieme di geni che definiscono un sistema di compatibilità MHC (Major Histocompatibility Complex) tra due soggetti che attivano l’attrazione sessuale, atavicamente riproduttiva. Le donne sono sublimi, meravigliose, fantastiche. Folle è l’uomo che vuole la parità tra uomini e donne. Le donne sono meglio. Sono più belle e imperscrutabili. Sono la morbidezza delle nostre mamme e la sinuosa attrazione che ci fa perdere dietro di loro. Le donne che cerchiamo di capire ma che sempre ci sorprendono. Le donne, citando Oscar Wilde, non si comprendono, si amano.
Pietro Aloisio